ANTHROPOCENE di Alessio Deli
Al MacS “Anthropocene” di Alessio Deli
Giuseppina Napoli: «La prima mostra nell'etere luminifero del MacS
con una proiezione che porterà all’esterno le suggestioni del museo».
Si inaugura oggi, sarà visitabile dal 12 giugno al 16 luglio 2021
Catania – Si inaugura oggi, alle ore 20.00, al MacS (Museo di Arte Contemporanea
Sicilia), diretto da Giuseppina Napoli, la mostra personale “Anthropocene” di
Alessio Deli. Introdotti da Giuseppina Napoli, interverranno i curatori Adriano
Pricoco (Accademia di Belle Arti di Catania) e Daniele Raneri (Storico dell’arte).
L’ingresso (quest’oggi gratuito) sarà contingentato secondo le vigenti normative.
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 16 luglio 2021.
In esposizione una selezione di sei sculture (Anthropocene, Summer awakening,
Figura Femminile, Donna della Preghiera, Donna del Cuoio Blu e Clipeata),
realizzate tra il 2010 e il 2019, che rappresentano una sintesi del lavoro svolto
dall’artista negli ultimi dieci anni. Profetiche creazioni quelle di Deli. Basti pensare
che la scultura (con tanto di maschera in volto) dalla quale prende il titolo la mostra
(Anthropocene) è stata realizzata nel 2018, prima che il mondo fosse stravolto dalla
crisi pandemica. Una mostra ma soprattutto un momento di grande forza
simbolica, di fiduciosa apertura per l’intera città invitata a partecipare. Per
l’occasione la Direttrice del MacS Giuseppina Napoli ha ideato e disposto la
realizzazione di videoproiezioni (preziosi “docufilm” a cura di Filmkam di Vladimir
Di Prima e Alfio Vecchio) che permetteranno ai partecipanti di prolungare la visita
vivendo dall’esterno (e in assoluta sicurezza) le suggestioni interne del Museo MacS.
“Sarà un’ulteriore occasione per stare insieme, per socializzare - dichiara la Napoli -
per riflettere sulle proposte artistiche di Deli anche all’aperto come si fosse
all’interno della struttura museale”.
La ricerca artistica di Alessio Deli, infatti, indaga la dimensione temporale dell’arte
attraverso le potenzialità espressive che scaturiscono dal reimpiego di oggetti trovati
e manufatti scartati. Il recupero di materiali poveri per la creazione di opere
nuove gli permette di raggiungere due obiettivi: da una parte l’artista compila una
sorta di campionatura del reale tramite ciò che è stato rifiutato dal sistema del
consumo, mentre contemporaneamente sottrae gli stessi oggetti dall’oblio per
reinserirli nel flusso del tempo umano; dall’altra la conseguenza di questo processo
scaturisce in un’analisi profonda del rapporto dell’uomo con il tempo, nella sua
dimensione personale e collettiva (la memoria e la storia), fino a risalire all’essenza
primordiale - all’inizio, all’incipit - dell’opera d’arte stessa.
Giuseppina Napoli – Direttrice MacS: «Le figure femminili a cui Deli affida la sua
prosa vengono dal passato e si portano dietro e dentro le mutilazioni e la corrosione
della storia umana e la violenza dell'uomo sull'uomo. Narrano la povertà che il
capitalismo globale ha creato nel nostro tempo e le conseguenze dello sfruttamento
spietato del pianeta. Ci parlano della sopraffazione di una piccola parte dell'umanità
sulla parte rimanente, oggi acuita dal culmine nel dramma di una pandemia senza
precedenti. Con Anthropocene, la prima mostra nell'etere luminifero del MacS, le
principesse di Alessio Deli con la ruggine nel cuore e le lacrime secche per l'orrore, si
mettono in cammino, pellegrine senza nome e senza patria, alla ricerca della “cura”.
Grazie ad Alessio Deli per il suo straordinario apporto artistico e umano alla cultura
internazionale».
Adriano Pricoco – curatore della mostra, docente dell’Accademia di Belle
Arti di Catania: «L'opera di Alessio Deli che accresce la già notevole collezione del
MacS, è come un ponte fra la storia (il passato) e il presente (contemporaneo); un
ponte fra un presente insostenibile e un futuro sostenibile. La solennizzazione di
un'entità sensibile o sovrasensibile, non scandisce il trionfo dell'artificiale (come
fosse un feticcio) sebbene finisca per affermarsi come una universalità astratta,
prescinde da qualsiasi legame con una forma determinata e si riappropria di una
dimensione immaginifica, che quasi debitrice ad un contesto onirico, crea quel ponte
che sublima (o forse istintivamente produce) un processo catartico».
Daniele Raneri – curatore della mostra, Storico dell’arte: «La Bellezza muliebre
delle sculture di Deli, sebbene inficiata dalla natura terrena o dai rivolgimenti sociali,
rimane imperturbata per giungere alla contemplazione. Eterea e intrisa di malinconia
può trascendere il finito per giungere a un livello superiore che non è rintracciabile
nel mondo delle cose e che va al di là del tempo e dello spazio terreno. Veramente in
queste opere si coglie il più alto valore della Scultura quando questa si pone
l’obiettivo di nobilitare l’esistenza e perseguire l’aumento del livello di
consapevolezza dell'umanità. Ogni essere umano (e la società nel suo insieme) dovrà
prepararsi e ristrutturarsi, se vuole evitare di stagnare nell'inarrestabile cammino
involutivo. Quale modo migliore si può intraprendere se non il riscoprimento delle
forme femminili di spiritualità, delle immagini dimenticate dalla nostra società
patriarcale che vanno recuperate».
*
Alessio Deli, nato nel 1981 a Marino, nel 2004 si diploma in Scultura presso
l'Accademia di Belle Arti di Carrara. Attualmente vive e lavora a Roma. Tra le
principali mostre personali: 2007 “Metamorphosis”, Museo Civico Umberto
Mastroianni, Marino; 2009 “Ars Minor”, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, Roma;
2009 “Sulle Strade della Multiculturalità”, Camera dei Deputati, Palazzo di
Montecitorio, Roma; 2012 “Odusia”, Polo Museale S. Agostino, Cortona, e Museo
dell’Agro Veientano, Palazzo Chigi, città di Formello; 2013 “Re-cycle”, RvB Arts
Gallery, Roma; 2014 Antologica alla III Biennale Internazionale di Grottaglie,
Taranto; 2016 “La Bellezza e la Ruggine”, Sala Santa Rita in Campitelli, Roma; 2017
“Immutabile Dea”, Galleria Gagliardi, San Gimignano, Siena; 2019 “Korai, Incipit
Memoria”, Palazzo Valentini, Roma. Tra le principali esposizioni collettive: 2009
“Sursum Corda”, Galleria Interno Ventidue Arte Contemporanea Roma; 2010
“Fabula”, Seconda Edizione: Museo di San Salvatore in Lauro Roma; 2011 The
Affordable Art Fair (AAF): Stand - RvB Arts Milano; 2012 Biennale Internazionale
di Grottaglie 2012 Taranto; 2012 Asta Bandita da Christie’s; 2012 Invitato alla 42
Edizione di Forme nel Verde, S. Quirico d’Orcia; 2012 The Affordable Art Fair
(AAF): Stand - RvB Arts Roma; 2013 Arte Fiera Reggio Emilia; 2013 “Natura”,
Galleria SMAC, Roma; 2013 Selezionato per la mostra “In Viaggio con Calvino”,
Casa dell’Architettura, Roma; 2016 Inaugurazione Collezione Artisti Italiani, MacS
(Museo Arte Contemporanea Sicilia), Catania; 2016 “In Vanitas Vanitatum”, Macro
(Museo Arte Contemporanea Roma), Roma; 2018 “Empatia”, Triphè Gallery Roma;
2018 “M.A.N.I., Narrativa, Armonia, Narrazione, Italiana”, RvB Arts Gallery Roma;
2020 “Incontri a Sutri. Da Giotto a Pasolini”, Palazzo Doebbing Sutri. Le sue opere
figurano tra numerose collezioni permanenti di musei come il MacS (Museo d'Arte
Contemporanea Sicilia), Catania, il Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti,
Rende, Cosenza, il MAM Museo Arte e Mestieri della Provincia di Cosenza, la
Raccolta Civica d'Arte Contemporanea, Palazzo Simoni Fè, Bienno, Brescia, il
Palazzo Municipale di S. Quirico d’Orcia, Siena e presso la Sede Generale TV 2000
Roma, l'Università degli Studi di Roma La Sapienza Roma, la Basilica S. Maria in
Aracoeli Roma e la Nuova Chiesa S. Pietro Apostolo Cosenza. Al suo lavoro Arte
Rai ha dedicato il documentario La Scultura Ecologica di Alessio Deli del 2013. Ufficio Stampa MacS Grazia Calanna |
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