CONOSCO I SEGNI DE L'ANTICA FIAMMA
di Giuseppe Barilaro
VERNISSAGE CONOSCO I SEGNI DE L'ANTICA FIAMMA — Giuseppe Barilaro Curated by: Adriano Pricoco — Senior Curator Federico Rui — Senior Curator Ornella Trovato — Junior Curator On September 26, 2025, at 8:00 PM, the vernissage of Conosco i segni de l’antica fiamma, a solo exhibition by artist Giuseppe Barilaro, will take place at the MacS Museum. The exhibition will be open to the public until December 28, 2025, during regular museum hours, with a single ticket also granting access to the permanent collection. COMUNICATO STAMPA POST VERNISSAGE: Successo al MacS per il vernissage della mostra “Conosco i segni de l’antica fiamma” di Giuseppe Barilaro CATANIA – In un clima effervescente di autentiche curiosità e complicità, nella suggestive sale del Museo MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia) di Catania, diretto da Giuseppina Napoli, si è svolto il vernissage della mostra personale “Conosco i segni de l’antica fiamma” di Giuseppe Barilaro, a cura di Adriano Pricoco, Federico Rui e Ornella Trovato. La serata ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, tra cui giornalisti, collezionisti e operatori del settore, che hanno accolto con grande interesse il percorso artistico di Giuseppe Barilaro (Premio Nazionale delle Arti – M.I.U.R., sezione Pittura) che per l’occasione ha ribadito: «Magica e incisiva, la mostra al MacS pone le basi di una ricerca ben delineata e matura. Si può dire che dal MacS parte la mia rinascita artistica. Offro un momento di riflessione, chi guarda un quadro si dedica del tempo, dedica un minuto, un piccolo istante alla riflessione e per una volta, forse, nella vita, decide di estraniarsi dal mondo esterno. La mia poetica consiste nel trovare all’interno della materia un qualcosa di nuovo ogni volta. Io lacero e distruggo, non posso delineare un pensiero o un modo di lavorare, nelle imperfezioni del mio gesto scopro sempre il fascino di qualcosa che non conosco». Salutando i numerosi intervenuti, Giuseppina Napoli (Direttrice Museo MacS), ha ricordato: “La scelta di ospitare Giuseppe Barilaro al MacS risponde alla nostra missione di promuovere artisti che, attraverso i mutevoli linguaggi contemporanei, incarnano la potenza e la forza archetipica dei simboli e dei miti universali. Giuseppe Barilaro è un artista capace di trasformare la materia in emozione, l’immagine in pura energia. Il MacS è lieto di presentare la mostra (visitabile fino al prossimo 28 dicembre 2025) di un artista che rappresenta un raro esempio di maestria, tecnica e audacia: un autore che sa trasformare, inquietare, illuminare». Giuseppe Barilaro, altresì, è stato magnificamente introdotto dalla Curatrice Junior, Ornella Trovato, che ha sottolineato: “Il legno, medium privilegiato, non è solo un supporto ma un corpo vivo: resiste, cede, si lacera. Sottoposta a gesti radicali — combustione, incisione, scorticatura — la materia conferisce tridimensionalità tattile e visiva, creando un elegante dialogo tra pittura e scultura. La superficie non rappresenta, rivela, lasciando emergere l’anima nascosta, la verità latente sotto la pelle, suggerendo vulnerabilità e trasformazione. L’arte di Barilaro è brutale, è gesto e poesia. Un gesto che non concede indulgenze ma si espone nella sua nudità feroce. È l’arte stessa a guidarlo, ardendo dalla necessità di essere plasmata”. Alle domande nei numerosi intervenuti Barilaro, sul controverso e sempre attuale concetto di “arte”, ha risposto: «Non credo che l’arte abbia mai contribuito a qualcosa, chiedo scusa per il mio cinismo, forse gli è stato attribuito un significato importante nel corso del tempo, l’hanno ingigantita abbastanza, tanto da non reggere più il peso del caos incessante di questo strano mondo. L’arte la fa l’uomo, per quanto mi riguarda è un resistere al tempo, decidere di voler dire qualcosa di importante e cercare, per quel che serve, di evidenziare alcuni aspetti della società. L’artista non è responsabile, documenta la vita». In conclusione, significative le parole del Curatore Senior, Federico Rui: «Nello studio di Barilaro, ogni pennellata è un segno di quel fuoco, antico ma mai del tutto spento, che arde ancora sotto la superficie. Nella pittura contemporanea, soprattutto in quella che tenta di ricucire il legame con la figurazione e con il gesto espressivo, emergono a tratti i segnali di una passione antica. L’artista, nel suo confronto silenzioso con la tela, rivela spesso un trasporto che va oltre il progetto tecnico o la ricerca concettuale. È in questo contesto che la citazione dantesca (il titolo della mostra) assume un valore quasi archeologico: una traccia viva di un sentimento originario per l’immagine, per la materia pittorica intesa non come campo di sperimentazione, ma anche luogo di ritorno». COMUNICATO STAMPA: Il Museo MacS di Catania presenta Conosco i segni de l’antica fiamma di Giuseppe Barilaro “Un ritorno radicale alla fisicità della pittura, dove il calore diventa linguaggio e la superficie si fa forma” dal 26 Settembre, ore 20.00, Vernissage, al 28 dicembre 2025 Venerdì 26 settembre, alle ore 20.00, a cura del MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia) di Catania, diretto da Giuseppina Napoli, si terrà il vernissage della mostra “Conosco i segni de l’antica fiamma” di Giuseppe Barilaro, a cura di Adriano Pricoco, Federico Rui e Ornella Trovato. Giuseppe Barilaro (Catanzaro il 16 luglio 1988 - vive e lavora a Carrara), predilige la manipolazione di materiali “vergini”, al contempo resistenti e duttili, per tracciare sulla materia stessa il percorso della vita; ed è con il legno che, influenzato da queste caratteristiche, ha instaurato un’impronta ancora oggi presente. Nelle sue opere, sarebbe riduttivo trattare lo studio delle forme senza considerare la loro correlazione con la “sostanza”, vera protagonista del lavoro stesso. Gli interventi che l’artista realizza sul corpo del supporto includono: la combustione del legno, la scorticatura e l’incisione; il trattamento con acrilici combusti, finalizzato a rivelare l’anima, l’energia e il passato della figura tracciata. La sua ossessiva ricerca di una verità nascosta sotto la pelle e dietro le apparenze, che trascende un pregiudizio bivalente legato alle nostre credenze, si manifesta in primo luogo in senso accademico. Ciò risulta evidente nella rappresentazione paradossale di un “Cristo esposto alla Confessione” in un’opera che gli è valsa il primo posto al Premio Nazionale delle Arti – M.I.U.R., sezione Pittura. Progressivamente, l’artista si allontana da uno stile “narrativo”, preferendo forme e composizioni elementari, quasi arcaiche, che richiamano la fermezza e la sacralità tipiche delle icone. A contrastare questa morbidezza, interviene un colpo inferto al supporto, che si fa più cruento e deciso, eviscerando una verità nascosta. Il risultato delle opere è un vero dialogo tra il sé e le sue peculiarità, in un conflitto generale e ridondante, incapace di esaurirsi nel tempo. Giuseppe Barilaro commenta così la sua presenza al MacS di Catania: «Magica e incisiva, la mostra al MacS pone le basi di una ricerca ben delineata e matura. Si può dire che dal MacS parte la mia rinascita artistica». E aggiunge: «Offro un momento di riflessione, chi guarda un quadro si dedica del tempo, dedica un minuto, un piccolo istante alla riflessione e per una volta, forse, nella vita, decide di estraniarsi dal mondo esterno. La mia poetica consiste nel trovare all’interno della materia un qualcosa di nuovo ogni volta. Io lacero e distruggo, non posso delineare un pensiero o un modo di lavorare, nelle imperfezioni del mio gesto scopro sempre il fascino di qualcosa che non conosco». «La scelta di ospitare Giuseppe Barilaro al MacS risponde alla nostra missione di promuovere artisti che, attraverso i mutevoli linguaggi contemporanei, incarnano la potenza e la forza archetipica dei simboli e dei miti universali. Giuseppe Barilaro è un artista capace di trasformare la materia in emozione, l’immagine in pura energia. Il MacS è lieto di presentare la mostra di un artista che rappresenta un raro esempio di maestria, tecnica e audacia: un autore che sa trasformare, inquietare, illuminare», dichiara Giuseppina Napoli (Direttrice Museo MacS). Con Giuseppe Barilaro, venerdì 26 settembre, alle ore 20.00, al MacS (in Via S. Francesco D'Assisi, 30 - angolo via Crociferi, Catania) saranno presenti: la Direttrice del MacS (Giuseppina Napoli) e i curatori (Adriano Pricoco, Federico Rui e Ornella Trovato).
APPROFONDIMENTI
Giuseppina Napoli (Direttrice Museo MacS) — Davanti a un’opera dell’artista Giuseppe Barilaro, è facile che la memoria corra subito al mito di Prometeo, il Titano che rubò il fuoco agli dèi e subì la terribile punizione inflittagli da Zeus per il suo gesto. Prometeo aveva stretto un legame profondo con l’umanità e, per questo, decise di donarle il fuoco. Un dono divino. (…) Il fuoco non si lascia afferrare: si lascia solo contemplare. Ma non è solo luce e tepore: il fuoco chiede rispetto. Può dare vita, ma anche strapparla. È l’energia stessa della trasformazione, capace di mutare minerale in metallo, pensiero in azione. Nel cuore del fuoco c’è una promessa: cambiare. Nulla rimane com’era dopo il suo passaggio. Forse è proprio per questo che l’uomo lo ha tanto amato e temuto: perché il fuoco gli somiglia. Perché anche dentro di noi arde qualcosa: una tensione, una fame, una scintilla. Il fuoco non è solo materia: è memoria ancestrale, simbolo dell’anima, richiamo eterno al desiderio umano di conoscere, creare, distruggere e ricominciare. Ecco, l’arte di Barilaro è tutto questo: una tensione che arde, che ipnotizza, che sussurra, che incanta.
Ornella Trovato (Curatrice Junior) — Distruzione e rinascita sono i poli entro cui si muove la ricerca dell’artista Giuseppe Barilaro, offrendo uno sguardo profondo sulla temporalità e sulla metamorfosi insita nelle sue opere. Il legno, medium privilegiato, non è solo un supporto ma un corpo vivo: resiste, cede, si lacera. Sottoposta a gesti radicali — combustione, incisione, scorticatura — la materia conferisce tridimensionalità tattile e visiva, creando un elegante dialogo tra pittura e scultura. La superficie non rappresenta, rivela, lasciando emergere l’anima nascosta, la verità latente sotto la pelle, suggerendo vulnerabilità e trasformazione. Le forme oscillano tra controllo e abbandono: linee rigorose si interrompono in improvvisi squarci. Ogni intaglio diventa memoria. Ogni frammento creativo testimonia un conflitto permanente tra perdita e rivelazione, apparenza e sostanza, tangibile e celato. Là dove la norma chiederebbe misura, egli inserisce frattura. Quando l’occhio invoca cadenza, interviene lo strappo. Eccedenza deliberata: strati, accumuli, colature che non cercano l’armonia ma l’attrito. Luci e ombre assumono un ruolo fondamentale, scandendo lo spazio e accentuando le superfici e le profondità, trasformando ogni creazione in un vero e proprio teatro della trasfigurazione. (…) L’arte di Barilaro è brutale, è gesto e poesia. Un gesto che non concede indulgenze ma si espone nella sua nudità feroce. È l’arte stessa a guidarlo, ardendo dalla necessità di essere plasmata.
SCHEDA MOSTRA “Conosco i segni de l’antica fiamma” di Giuseppe Barilaro a cura di Adriano Pricoco, Federico Rui e Ornella Trovato.
Inaugurazione: 26 settembre 2025, ore 20.00 Conclusione: 28 dicembre 2025 OPERE IN MOSTRA
L’Abbraccio, 2025 Olio e acrilico su tela Candiani Denim cm 150 x 250 Senza titolo, 2025 Combustione e olio su legno cm 120x120 Stagno, 2025 Combustione e olio su legno cm 100x100 Ritratto, 2025 Combustione e olio su legno cm 100x80 Nudo di donna, 2025 Combustione e olio su legno cm 100x80 Dissolvenza, 2025 Combustione e olio su legno cm 80x60 Messaggio d’Amore 2025 Combustione e olio su legno cm 55x77 Fausto e Annalisa, 2025 Combustione e olio su legno cm 53x77 Api, 2025 Combustione e olio su legno cm 50x50 Lo Stagno, 2023 Combustione e olio su legno cm 50x50 Senza Titolo, 2025 Polvere di marmo, legno e resina cm 56x34x20 David, 2025 Polvere di marmo, legno e resina cm 28x20x17 Volto, 2025 Gesso e legno cm 46x20x20 Addetta Stampa, Grazia Calanna (Tessera Odg N° 73974) Catania, 16.09.2025
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